La pandemia ha aumentato in Asia il numero di quanti dipendono dai rifiuti per la propria sopravvivenza. Ma la loro salute oggi è ancora più a rischio per le tonnellate di scarti sanitari smaltiti senza particolari accorgimenti
Dopo l’America Latina oggi è l’India la regione del mondo dove i casi e le vittime da Covid-19 aumentano più rapidamente. Da Mumbai – la città più colpita – la testimonianza di padre Ravi Thanaiah, superiore regionale del Pime: «Molti morti tra i migranti interni rimasti senza lavoro. Nelle tre baraccopoli presenti nella parrocchia la situazione è difficilissima. A Eluru distruibuiamo viveri a 600 famiglie grazie agli aiuti della raccolta fondi del Pime»
La Missionaria dell’Immacolata a cui a 77 anni – dopo 45 passati con i lebbrosi – le autorità di New Delhi non vogliono rinnovare il visto: «Non è l’India che ha bisogno di me; sono io che ho bisogno dell’India»
I poveri sono entrati nel nuovo anno come sono usciti dal vecchio: nella precarietà, nella povertà, nella malattia, ancora vittima di pregiudizi atavici, senza casa… Ma i bambini di Swarga Dwar hanno celebrato lo stesso la speranza
Le similitudini con quanto avvenuto a Mumbai nel 2008. I timori per le minacce all’India, oggi alle prese con nuove tensioni che il radicalismo induista non aiuta ad allentare. La situazione di Paesi come Bangladesh, Indonesia, Malaysia e Pakistan al tempo stesso centrali di reclutamento del jihadismo globale, teatro di operazioni destabilizzanti e centri della persecuzione di non-musulmani e di musulmani moderati