A due giorni dal golpe – mentre nella notte di Yangon la protesta prova a farsi sentire e i militari confermano il carcere per Aung San Suu Kyi – il Consiglio ecumenico delle Chiese e la Conferenza dei cristiani dell’Asia inviano un messaggio alle Chiese locali: «I diritti umani e le libertà di tutti i cittadini del Myanmar siano pienamente rispettate e protette»
Nella casa di Rancio di Lecco è morto anche padre Innocente Bentoglio, 97 anni, l’ultimo testimone tra i missionari del Pime espulsi dalla Birmania nel 1966. Negli anni Settanta era ripartito per il Brasile
Alla periferia di Yangon – grazie a padre Barnabas e New Humanity, proprio durante la pandemia – sta nascendo un nuovo progetto per un «community college». Il racconto di Alessandro Albani, missionario laico del Pime: «Spero sia come la cometa, un dito puntato sulla Bella Notizia che giunge dopo tanta attesa»
È morto oggi a 65 anni mons. Tjephe che guidava la diocesi del capoluogo dello Stato Kayah. Cresciuto a Donoku – il villaggio del martirio del beato Cremonesi – era stato ordinato sacerdote da mons. Gobbato e aveva mantenuto vivo il legame con i missionari del Pime
Mentre il Myanmar va al voto, esce in Italia il libro di uno storico birmano – nipote dell’ex segretario generale dell’Onu U Thant – che spiega gli errori del passato e le sfide che attendono ancora chi vincerà
Da ieri e fino all’8 novembre gli elettori birmani sono chiamati alle urne dopo i cinque anni di governo della Lega nazionale per la democrazia (ma con la presenza ingombrante dei militari). La vera concorrenza verrà dai nuovi partiti espressione delle minoranze. Il cardinale Bo: «Solo con riconciliazione e giustizia uno sviluppo duraturo»
In un video le accuse ai generali di due ex militari del Myanmar, unitisi oggi ai ribelli dell’Arakan Army. Hanno confessato di aver partecipato al rogo di 20 villaggi e altre atrocità
Le dure parole del cardinale arcivescovo di Yangon, Charles Bo, ai funerali delle 172 vittime della frana nella miniera di giava, tra cui anche alcuni cristiani. Un affare da miliardi di dollari fondato su illegalità e corruzione favorite dalla guerra dimenticata tra l’esercito birmano e le milizie kachin