«Ho ventidue anni, sono di Tacanà, mi chiamo Patricia e mio figlio Alan Fernando ha due anni e ha la leucemia…». In questa storia di una famiglia migrante raccontata da padre Angelo Esposito, missionario a Tacanà in Guatemala, le lacrime e la speranza dei poveri in questo Natale
Il matrimonio celebrato pochi giorni fa, tra Mien e Srey Pech, è stato un dono speciale per questo Natale. Mi rendo conto che senza il Mistero dell’Incarnazione di Gesù non avrei mai potuto sostenere e annunciare la puerile certezza che Dio avrà cura del loro amore
Secondo la tradizione, la Sacra famiglia dimorò qui per tre anni: un’eredità di fede di cui vanno orgogliosi i cristiani copti, che si preparano a celebrare il Natale tra precarietà e voglia di contare
Gesù che nasce a Natale, pronto a stare nella culla delle nostre confusioni, debolezze, lontananze e starci con ostinazione ma senza disturbare: questo è Dio
Un Gesù Bambino particolare, vestito con gli abiti tradizionali delle loro tribù, che nasce in una casa come la loro. È questo il grande miracolo del Natale