Nuove forme di caporalato colpiscono la filiera produttiva dove circa 230 mila persone, in gran parte immigrati, lavorano in maniera irregolare. Il VI Rapporto di Flai-Cgil “Agromafie e caporalato” denuncia, da Nord a Sud, la «compresenza di lavoro sfruttato e gravemente sfruttato”. Nel 2020 il complesso dell’economia sommersa valeva 157,4 miliardi