Il Pime prega per la pace in Myanmar

Mentre gli occhi del mondo sono puntati su Gaza, il conflitto in Myanmar sta conoscendo una nuova recrudescenza. Per questo il Pime, che è storicamente molto legato a questo Paese, chiede di pregare per la pace e per le popolazioni che stanno vivendo indicibili sofferenze
 

Per la pace

«Ci siamo chiesti che cosa potevamo fare di fronte ai drammatici avvenimenti in Israele e Palestina. La nostra risposta sta nella preghiera e nella promozione in tutti i modi della riconciliazione, ispirati dal Vangelo della pace». La riflessione del direttore padre Gianni Criveller, missionario del Pime
 

Israele: «Non esiste una vera soluzione senza una vera pace»

È il messaggio che proviene da Neve Shalom Wahat al-Salam, un villaggio dove israeliani e palestinesi vivono insieme. E dove oggi si condividono momenti di paura e di sconcerto. «Non possiamo vivere in tranquillità e sicurezza senza riconoscere i pieni diritti di ogni singolo essere umano», dice Samah Salaime, direttrice dell’ufficio comunicazione e sviluppo del Villaggio, di cui pubblichiamo il messaggio
 

Su «Intelligenze artificiali e pace» il messaggio per il 1 gennaio 2024

Reso noto il tema della riflessione di papa Francesco per la Giornata mondiale della pace 2024. Parlerà della «necessità di vigilare affinché non attecchisca una logica di violenza e di discriminazione nel produrre e nell’usare tali dispositivi, a spese dei più fragili». Sugli schiavi di ChatGPT e le sfide dell’algoretica gli approfondimenti di «Mondo e Missione».
 

«La 366esima stazione»: la Via Crucis Ucraina

I volontari di Caritas-Spes Ucraina – da un anno in prima linea per assistere le vittime della guerra – hanno scritto una Via Crucis per questo primo venerdì di Quaresima che coincide con l’anniversario dell’invasione russa. La preghiera questa sera in streaming alle 19 ore italiana. Accompagnata idealmente da una Croce realizzata con i vetri delle case distrutte dai bombardamenti
 

Le ultime parole di Francesco da Juba: i cristiani siano sale e luce per portare pace

L’appello nella Messa conclusiva nel Paese africano con il maggior numero di sfollati e rifugiati a causa di una guerra civile: “Deponete le armi dell’odio e della vendetta”. “La speranza ha il volto delle donne, come santa Giuseppina Bakhita”. La promessa di continuare ad accompagnare il processo di pace in Sud Sudan insieme al primate anglicano Welby e al moderatore della Chiesa di Scozia Greenshields
 
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