Il Nangharar – la provincia dell’Afghanistan sulla quale gli Stati Uniti ieri sera hanno sganciato l’ordigno più potente dai tempi dell’atomica – si trova al confine con il Pakistan. Proprio il posto dove l’anno scorso il terrorismo islamista insanguinò la Pasqua. Ma – in questo Venerdì Santo 2017 – chi si ricorda dei cristiani di Lahore?
Un anno dopo l’attentato che colpì il parco Gulshan-e-Iqbal, una nuova Pasqua di tensione per la maggiore comunità cattolica del Nord del Pakistan. Che non rinuncia a vivere la sua fede
Rinviata a lungo per paura di mutamenti negli equilibri politici tra le diverse comunità, scatta l’ora del censimento, il primo dal 1998. Che sancirà il Pakistan come sesto Paese più popoloso al mondo con quasi 200 milioni di abitanti ed è atteso con speranza anche dai cristiani
Nella provincia del Sindh bloccata all’ultimo momento una legge che avrebbe dovuto contrastare la piaga delle conversioni a fini matrimoniali estorte con rapimenti e stupri di donne delle minoranze. Nuovo terreno di scontro tra fondamentalisti e laici in Pakistan
In un Paese dove le violenze contro i cristiani restano un grave problema, per la prima volta in occasione del Natale un treno viaggerà per il Paese promuovendo la tolleranza religiosa
Domani in Pakistan la Corte Suprema esamina il ricorso della donna accusata di blasfemia, in carcere dal 2009, su cui pende una condanna a morte. Ma dietro al suo caso ce ne sono anche molti altri
Nel 2016 oltre 200.000 profughi afghani sono tornati «volontariamente» nel loro Paese dal Pakistan. E in queste settimane il numero continua a crescere al ritmo di 5 mila al giorno. Mentre anche l’Europa firma un accordo di cooperazione con Kabul che prevede i rimpatri forzati. Ma che cosa trova davvero oggi chi torna in una terra devastata da tre decenni di guerre e non ancora pacificata?