Bandita dall’associazione italiana che sostiene il villaggio in Terra Santa dove arabi ed ebrei vivono insieme, l’iniziativa propone a giovani fino a 30 anni un tirocinio formativo sul campo
L’Assemblea degli Ordinari cattolici della Terra Santa di fronte alle violenze di queste ore: «Non c’è ragione per impedire al Gerusalemme di essere la capitale di Israele e della Palestina, ma ci si potrà giungere solo attraverso il negoziato e il rispetto reciproco». Mons. Pizzaballa: sabato digiuno e preghiera per la pace nella giustizia a Gerusalemme
Che cos’è oggi Neve Shalom Wahat al Salam? Il luogo, voluto da Bruno Hussar quasi cinquant’anni fa per far vivere insieme ebrei e arabi, raccontato in un libro che ne ripercorre storia e attualità
Tra i tanti appelli di queste ore che il presidente americano Donald Trump non ha ascoltato riconoscendo Gerusalemme capitale di Israele senza prima un accordo di pace, il più toccante è quelle delle 600 famiglie del Parents Circle, l’associazione che riunisce le famiglie delle vittime tanto israeliane quanto palestinesi del conflitto
Proprio nel giorno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario della Guerra dei Sei giorni – con tutte le sue ferite ancora aperte – dalla Terra Santa una nuova storia sulla vita più forte di ogni barriera. Scuola di pace quotidiana per Israele e per la Palestina
Hiba Al Sharfa è la prima insegnante con la sindrome di Down della striscia di Gaza. Una storia di un sogno che si realizza e una speranza per i disabili palestinesi, ancora emarginati nel lavoro e nell’istruzione.
Nei giorni scorsi 168 accademici italiani hanno lanciato un boicottaggio contro il maggiore Politecnico israeliano, definito complice del «regime di occupazione, colonialismo e apartheid d’Israele». Silvia Gambino, una ragazza italiana che ha studiato ad Haifa, risponde: «In quella stessa università ho conosciuto gli Ingegneri senza frontiere che lavorano per i beduini del Negev»