Tre mesi fa l’Isis ha cercato di ucciderlo a Qamishli in Siria. Domani il siro-ortodosso Efrem II sarà ad Assisi con papa Francesco per pregare per la pace insieme anche a tanti musulmani. Il tutto proprio mentre purtroppo finisce in frantumi la tenue speranza alimentata dal cessate il fuoco in Siria
Il 3 dicembre in Vaticano riceverà i partecipanti a un Forum promosso a Roma da Time Magazine e Fortune che vedrà la partecipazione degli amministratori delegati di alcune delle più grandi imprese globali. Tema: il magistero di Francesco su questioni come la fame, la salute, il lavoro, l’inclusione sociale e l’accesso all’energia
Se qualcuno avesse dei dubbi circa la possibilità di mettere insieme verità e misericordia pastorale, rilegga le parole di Madre Teresa. La Madre non sbraita, non giudica, non sconfessa nessuno, non lancia anatemi…
Il presidente di Pro Civitate Christiana (al centro nella foto), spiega perché lavorare per la pace ha ancora senso, dopo l’attentato di Nizza. E racconta di quando ne parlò con Papa Francesco.
Un rapporto del Transnational Institute rivela che i principali beneficiari dei contratti per la sicurezza dei confini sono gli stessi produttori e venditori di armamenti ai paesi del Medio Oriente e del Nord Africa.
Esattamente un anno fa veniva pubblicata l’enciclica di papa Francesco sulla «custodia della casa comune». E in questi dodici mesi in tanti l’hanno indicato come un testo che mette a fuoco sfide cruciali per il futuro del Pianeta. Ma in questo stesso periodo in tanti Paesi del mondo si è continuato a uccidere chi difendeva la terra. Nell’indifferenza del mondo
Il rischio è che la fame venga considerata qualcosa di naturale, ha detto il Papa oggi al Programma alimentare mondiale. E ha aggiunto un monito sul rischio di rendere burocratico e astratto un problema che riguarda persone e volti concreti.