Il Paese asiatico sprofonda ogni giorno di più nella violenza. «Ma non possiamo rubare i sogni ai giovani», dice nell’intervista che apre il numero di aprile di «Mondo e Missione» il cardinale Bo, arcivescovo di Yangon. Che invita ad allargare lo sguardo per capire la vera posta in gioco: «Su dieci Stati dell’Asean, solo due possono essere definiti vere democrazie. Lo sviluppo economico è aumentato, ma ha avuto un costo enorme in termini di diritti umani e libertà»
La testimonianza di Maurizio Barcaro, che a Port-au-Prince e Jeremie gestisce alcune scuole sostenute da Fondazione Pime: «L’opposizione spinge i giovani in piazza, ma intanto la gente non ha da mangiare»
Mentre non si è ancora spenta l’eco della visita di Papa Francesco, nel Paese la violenza delle milizie torna a mostrare il suo volto più brutale. Nella provincia di Maysan è stato ucciso Hattab Jaseb, il padre dell’avvocato Ali, rapito e sparito nel nulla nell’ottobre 2019. Hattab non si rassegnava e chiedeva pubblicamente giustizia
L’agenzia cattolica thailandese LicasNews ha raccolto la testimonianza della suora inginocchiata davanti ai poliziotti in Myanmar, la cui foto ha fatto il giro del mondo. Aveva aperto ai feriti degli scontri la clinica che gestisce per la Chiesa: “Probabilmente ho fatto la figura della stupida, ma ho provato pietà per le persone: così ho deciso di restare e di morire se è necessario”. Intanto la polizia e l’esercito continuano ad aprire il fuoco sulla folla decine i morti
Port-au-Prince sta protestando contro Jovenel Moïse il cui mandato sarebbe dovuto giungere al termine il 7 febbraio 2021. Ma il presidente sostiene di avere ancora un anno per stare alla guida del Paese e ha liquidato il parlamento. L’ennesima crisi politica nel Paese più povero dell’America Latina
A dieci anni dal sisma, il Paese è scosso da una crisi sociale ed economica drammatica. La testimonianza di Fiammetta Cappellini, responsabile di Fondazione Avsi: «Non possiamo stare a guardare»
Le proteste che da mesi sconvolgono il Paese non si fermano, nonostante la promessa di una nuova Costituzione. Per l’esperto Alfredo Riquelme «serve una svolta storica nel modello statale»