Nel Paese dei cedri, trascinato nel conflitto mediorientale, duemila volontari della Caritas si prendono cura degli sfollati interni: più di un milione, su quattro milioni e mezzo di abitanti. «Tra noi siamo una famiglia, oltre le differenze settarie». Guarda anche la puntata di FINIS TERRAE
Fuggita dal Myanmar nel 2005 in seguito alle persecuzioni e discriminazioni verso la minoranza, è ora la prima ragazza Rohingya a raggiungere questo obiettivo nel Paese. E la sua storia dona speranza alle giovane ragazze che, come lei, hanno il desiderio di studiare e andare a scuola
Hanno superato la cifra record di 100 milioni le persone in fuga nel mondo. È quanto emerge dal rapporto dell’Unhcr, pubblicato in vista della Giornata mondiale dei rifugiati che si celebra il 20 giugno. Non era mai successo prima.
Il reverendo Anthony Poggo non aveva ancora compiuto un anno quando con la famiglia fu costretto a fuggire in Uganda. Già vescovo di Kajo-Keji, a settembre succederà a un presule nigeriano nel ruolo di collegamento tra le 42 Chiese presenti in 165 Paesi che si riconoscono nella tradizione anglicana. A fine luglio a Canterbury la Conferenza di Lambeth che le vedrà tutte riunite
Nel suo libro “I draghi, il gigante e le donne” – uscito in questi giorni in italiano – Wayétu Moore racconta i traumi della guerra e la sua nuova vita negli Stati Uniti, senza perdere le sue radici africane
La scorsa settimana a Istanbul oltre 200 raccoglitori di rifiuti tra cui molti afghani sono stati arrestati. Molti rischiano di essere espulsi dal Paese. Un immigrato: “Facciamo questo lavoro per non dover mendicare. Dialogate con noi invece di arrestarci”
Dopo il debutto di cinque anni fa all’edizione di Rio de Janeiro, ai travagliati Giochi di Tokyo sono attesi 29 Atleti Olimpici Rifugiati, fuggiti da 11 diversi Paesi. Questa volta competeranno in 12 sport con qualche speranza di medaglia in più. Ma per arrivare a giocarsela dovranno superare un ultimo ostacolo: la positività di un accompagnatore emersa a Doha, dove la squadra si era radunata per il viaggio verso il Giappone
Ratnayake Liyanage Wishma Sandamali – 33enne immigrata srilankese – è deceduta lo scorso marzo dopo che le autorità hanno ignorato il suo malessere. La donna era in detenzione in attesa di essere espulsa dal Paese. L’episodio ha riaperto il dibattito interno sulla gestione degli stranieri che ha visto bocciare una revisione della legge sull’immigrazione che avrebbe peggiorato le condizioni di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati