Circa seimila bambini che vivono nei campi sfollati di Mogadiscio non hanno accesso all’istruzione. Molti di loro sono nati e cresciuti in situazioni di insicurezza, anche alimentare. E senza un’instruizione hanno pochissime possibilità di migliorare la loro vita
Il governo del Kenya ha ordinato la chiusura dei campi profughi di Daadab e Kakuma che ospitano oltre 400mila rifugiati e richiedenti asilo dalla Somalia e dai Paesi vicini. La Conferenza episcopale invoca il principio di non respingimento in Paesi dove la violenza non è cessata. E chiede aiuti e più sicurezza
La guerra civile in Somalia, l’Africa attraversata in pullman, l’impegno in Italia con «Generazione ponte»: Abdullahi Ahmed, 32 anni – somalo e italiano, oggi mediatore culturale – racconta nel libro «Lo sguardo avanti» la sua storia e i suoi progetti di oggi
Il ruolo dei servizi turchi nella liberazione della giovane cooperante italiana ha messo sotto i riflettori il protagonismo del “Sultano” sul continente. Improntato, come di consueto, al pragmatismo e all’assenza di scrupoli
In queste ore in cui tanto si parla di islam e conversione per la vicenda di Silvia Romano ci sembra urgente riproporre alcune parole di Annalena Tonelli, che proprio in Somalia nel 2003 ha donato la sua vita, vittima della violenza dei fondamentalisti. Con questi stessi occhi crediamo che dal Cielo oggi guardi alla Somalia, alle nuove sofferenze patite da tanti musulmani somali per mano degli al Shabaab e anche a Silvia/Aisha tornata a casa sua
Caos, violenza, traffici, estremismo islamico regnano in Somalia da quasi trent’anni. Ma sono rimasti sullo sfondo del racconto del rapimento di Silvia Romano. Occorre conoscere almeno un poco questo Paese per rileggere anche la vicenda della cooperante. Ed essere felici per la sua liberazione
Uccisa a Mogadiscio nel 2006, suor Leonella Sgorbati, missionaria della Consolata, verrà beatificata a maggio in Italia. Dai suoi diari emerge l’adesione totale a Gesù eucaristico, fino al dono della vita
Aiutare i giovani nella creazione di start up innovative. È l’incarico che le Nazioni Unite hanno affidato a un’imprenditrice sociale italiana, Selene Biffi, che dall’Afghanistan si è trasferita in Somalia