Proprio mentre intorno a Marte in queste ore si intrecciano missioni degli Emirati Arati, della Cina e degli Stati Uniti, il tempio Daigoji di Kyoto ha annunciato che nel 2023 manderà in orbita un «tempio spaziale» da cui invocare la pace su tutta la Terra
Oggi il Kenya manda in orbita il suo primo satellite che si aggiunge a quelli spediti in cielo da appena altre cinque nazioni africane. Il Paese ha sviluppato le tecnologie necessarie a realizzare il veicolo spaziale direttamente all’Università di Nairobi e ha deciso di usare i dati raccolti dal satellite per migliorare l’agricoltura nazionale. Un progetto che potrebbe essere solo il primo di molti altri voli spaziali
Anche in orbita si può pregare. A dirlo l’astronauta cattolico Mike Hopkins che si è portato la comunione in missione spaziale, ma anche ebrei e musulmani che non rinunciano ai loro riti tradizionali nemmeno a bordo dello space shuttle.
Tra coloro che hanno lasciato il Paese martoriato dalla guerra c’è anche Muhammad Faris, il primo e unico astronauta della Siria. Ex generale dell’aviazione ha disertato nel 2012 per non aver voluto bombardare suoi connazionali