A trent’anni dalle prime elezioni democratiche, quelle che sancirono la fine dell’apartheid e il trionfo di Nelson Mandela, il Sudafrica si prepara a un voto importante, che potrebbe portare a una battuta d’arresto per il partito simbolo del nazionalismo nero. Ma che cosa ne è, oggi, delle speranze del Paese arcobaleno? Il missionario scalabriniano Filippo Ferraro ci accompagna alla scoperta della nazione che, pur essendo la più sviluppata del continente, è anche la più diseguale al mondo, con una piccolissima élite molto ricca e una grande fetta della popolazione che continua a vivere in immense township. La scommessa, per chi governerà, resta un’istruzione di qualità per tutti
A trent’anni dalle prime elezioni libere, il Sudafrica si avvia verso il voto di fine maggio, che potrebbe riservare qualche sorpresa. «Nel Paese ci sono ancora troppe disparità», testimonia il missionario scalabriniano Filippo Ferraro. Guarda la puntata di FINIS TERRAE o ascolta il nostro PODCAST
La chiesa cattolica, affidata ai missionari scalabriniani, è tra i pochi edifici “sopravvissuti” all’abbattimento del quartiere multietnico di Città del Capo. Recentemente è stata riconosciuta patrimonio nazionale del Sudafrica
In tutto il mondo, la pandemia di Coronavirus continua a impedire l’accesso all’istruzione a milioni di bambini e ragazzi specialmente nei Paesi più poveri e svantaggiati. Con conseguenze catastrofiche
Solo 2,5 persone su 100 vaccinate nel continente contro 65 nei Paesi più ricchi. Intanto, la pandemia ha ripreso a diffondersi e preoccupa specialmente in Uganda e Sudafrica
Nell’ultima settimana una media di 500 morti al giorno, livello mai toccato prima: preoccupa la variante sudafricana del Coronavirus. La testimonianza di suor Giovanna Pesenti: «Il governo ha alzato il livello di emergenza, ma il contagio si diffonde velocemente. E si intreccia a tante altre contraddizioni di questo Paese»
Verità e perdono come vie per la riconciliazione: il caso esemplare del Sudafrica, che ha fatto la scelta della giustizia riparativa per provare a superare l’apartheid e costruire un Paese nuovo, libero e multirazziale