Esce oggi il rapporto di Medici senza frontiere che documenta le violenze indiscriminate che da oltre un anno vengono commesse in Sudan, dove la situazione umanitaria è catastrofica e anche l’intervento sanitario è sempre più difficile
Sono ormai quasi9 milioni le persone in fugaa causa del conflitto scoppiatoin Sudan nell’aprile 2023. Ma i pochissimi che raggiungonole coste del Mediterraneorischiano di essere trattatida criminali. Come è successo recentemente in Tunisia
Un anno dopo l’inizio del conflitto, l’Onu definisce la situazione sudanese «uno dei peggiori disastri umanitari della storia recente». Migliaia di morti e quasi 9 milioni di persone costrette a lasciare le loro case. Ma nessuno ne parla. E nessuno interviene
Sono quasi otto milioni i profughi e gli sfollati sudanesi. Un’emergenza senza fine e sempre più grave, accompagnata da gravi crimini di guerra e violazioni dei diritti umani. Ma non si intravvedono vie d’uscita al conflitto civile. Il Pime impegnato con i profughi in Ciad
Sono già quasi 380 mila, ma potrebbero superare i 600 mila i profughi sudanesi che si stanno riversando nel vicino Ciad. La testimonianza di fratel Fabio Mussi, missionario del Pime, di ritorno da una visita nei campi: «Continueremo nel nostro impegno umano e cristiano in favore di queste nostre sorelle e fratelli che sono in una situazione di grandissima difficoltà». Ma serve l’aiuto di tutti…
In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, l’Unhcr ha reso noto i dati più recenti che raccontano di un mondo dove sempre più persone sono costrette a lasciare le loro terre. L’ultimo scenario di guerra, quello del Sudan, vede impegnato anche il Pime nell’accoglienza dei profughi fuggiti in Ciad
L’ennesimo conflitto scoppiato a metà aprile ha provocato moltissimi morti e costretto centinaia di migliaia di persone alla fuga, aggravando una situazione umanitaria già critica. Il Pime in prima linea per i profughi sudanesi in Ciad
Secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), circa 860 mila persone starebbero per lasciare il Paese: la maggior parte sono sudanesi, ma moltissimi altri sono, a loro volta, rifugiati che si erano riversati in Sudan in fuga da Eritrea, Etiopia, Siria, Yemen e Sud Sudan