Mentre nella Striscia di Gaza, martellata dalle bombe, il fantasma della carestia si fa sempre più reale e la guerra rischia pericolosamente di allargarsi, parla suor Nabila Saleh, che per sei mesi è rimasta rifugiata nella parrocchia cattolica insieme a 635 sfollati cristiani, in condizioni umanitarie disperate. Guarda qui la sua testimonianza nella puntata di Finis Terrae
Religiosa egiziana, suor Nabila Saleh ha vissuto 13 anni a Gaza. Negli ultimi mesi è stata rifugiata nella parrocchia latina insieme a 700 sfollati cristiani, sotto i bombardamenti e in condizioni umanitarie disperate, prendendosi cura dei più fragili. La sua testimonianza al Centro Pime di Milano, martedì 4 giugno alle ore 21
La religiosa egiziana dirige la scuola più grande di Gaza, dove i giovani imparavano la tolleranza. «Oggi molti di loro sono morti sotto le bombe. Noi rimaniamo per aiutare: dove altro potremmo andare?»
L’ultima guerra con Israele ha aggravato una situazione già estrema :«I bimbi sono traumatizzati, noi piantiamo semi di tolleranza», dice suor Nabila Saleh, che dirige la più grande scuola privata della Striscia