Sulla decisione del Papa di indicare l’«offerta della vita» come via alla santità nei processi di beatificazione la riflessione di padre Silvano Zoccarato, a lungo missionario in Algeria. «Frére Christian diceva: “Non sarà l’Emir Sayat a prendermi la vita, perché l’ho già donata”»
«Il diamante grezzo dev’essere tagliato, per l’amore più grande, quello della vita donata». Lo scriveva il priore di Tibhirine Christian de Chergé, in un’omelia del 1980. A vent’anni dal rapimento e dall’uccisione, un libro in uscita in questi giorni ci consegna i testi preziosi delle sue omelie
Un “martirio d’amore”. In un’omelia del Giovedì Santo, padre Christian de Chergé definiva così la testimonianza estrema di Cristo sulla croce. E un martirio di amore e fedeltà al Vangelo e all’Algeria fu quello dei monaci trappisti, rapiti (e poi uccisi) esattamente vent’anni fa. Il loro ricordo nelle parole dei vescovi, insieme a quello degli altri dodici martiri di quel Paese
A vent’anni dal rapimento e dalla barbara uccisione, il ricordo dei monaci trappisti di Notre Dame de l’Atlas è ancora vivo. Non solo come memoria. Lo “spirito di Tibhirine” continua a significare una possibilità vera di incontro
La testimonianza di padre Jean-Marie Lassausse dal monastero di Tibhirine e l’auspicio dei vescovi dell’Algeria. Oltre la condanna della strage, la necessità di una «comunione dei cuori e degli spiriti»
Nel monastero di Notre Dame de l’Atlas, in Marocco, fratel Jean Pierre porta avanti, insieme ai suoi confratelli trappisti, una presenza monastica in terra d’islam