Un anno dopo l’inizio del conflitto, l’Onu definisce la situazione sudanese «uno dei peggiori disastri umanitari della storia recente». Migliaia di morti e quasi 9 milioni di persone costrette a lasciare le loro case. Ma nessuno ne parla. E nessuno interviene
In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, l’Unhcr ha reso noto i dati più recenti che raccontano di un mondo dove sempre più persone sono costrette a lasciare le loro terre. L’ultimo scenario di guerra, quello del Sudan, vede impegnato anche il Pime nell’accoglienza dei profughi fuggiti in Ciad
Secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), circa 860 mila persone starebbero per lasciare il Paese: la maggior parte sono sudanesi, ma moltissimi altri sono, a loro volta, rifugiati che si erano riversati in Sudan in fuga da Eritrea, Etiopia, Siria, Yemen e Sud Sudan
Hanno superato la cifra record di 100 milioni le persone in fuga nel mondo. È quanto emerge dal rapporto dell’Unhcr, pubblicato in vista della Giornata mondiale dei rifugiati che si celebra il 20 giugno. Non era mai successo prima.
Le persone in fuga da conflitti e violenze sono in aumento. Ma l’impatto più forte della crisi è nel Sud del mondo, così come l’accoglienza. La testimonianza dell’Alto Commissario Onu per i Rifugiati.
Stasera si chiude What Design Can Do Challenge, il concorso promosso dall’UNHCR con Ikea per trasformare il design in qualcosa di utile per i rifugiati. Dal centro di accoglienza a impatto zero al camion-bar gestito dai migranti: l’accoglienza passa dall’originalità.
L’Italia è sconvolta per l’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi a Fermo, frutto del clima sempre più preoccupante di intolleranza nei confronti dei richiedenti asilo africani. Ma nello sdegno per questo episodio si rischia di dimenticare che il primo protagonista di questa storia è l’indifferenza di fronte alle violenze di Boko Haram
Sono 232 milioni i migranti nel mondo. La maggior parte fugge da guerre e violenze, oltre che dall’estrema povertà e da politiche interne e internazionali irresponsabili. Un esodo senza fine