Dopo l’esperienza di Lisbona, il ritorno in Italia dei giovani dell’animazione Pime è un invito a continuare a camminare: sui percorsi delle loro vite illuminati da un’esperienza che continuerà a riverberare a lungo
«Tutti riconciliati in Cristo» il motto scelto per la visita di Francesco, in programma dal 2 al 5 luglio. Tra i colori del profilo geografico della nazione il rosso per rappresentare «il sangue versato dai martiri, così come avviene tutt’ora nella parte est del Paese»
Matteo Badin – studente ventunenne del milanese – racconta un viaggio in Asia centrale con una tappa in Afghanistan. Meta rischiosa e pericolosa a causa dei conflitti e degli attacchi terroristici, ma che offre anche “ospitalità e fascino culturale”
Nel messaggio in cui commenta l’annuncio della visita di febbraio – dato oggi dalla Sala Stampa vaticana – il Vicario Apostolico dell’Arabia Meridionale Paul Hinder annuncia che il governo degli Emirati ha autorizzato la celebrazione della Messa di Francesco in un luogo diverso rispetto alle due chiese della città
Ottomila chilometri lungo i quali sono transitati commercianti e guerrieri, uomini d’affari e di cultura. E molti viaggiatori. Come l’autrice di questo articolo e di una mostra fotografica
Sarà un vero miracolo se Papa Francesco riuscirà ad andarci. Perché il Centrafrica è tutt’altro che riconciliato. E tra nuovi venti di guerra, la gente chiede al Santo Padre un altro miracolo: la pace
Duemila giovani in venticinque anni hanno trascorso un periodo estivo in missione con il Pime. Ora un libro – che verrà presentato domenica 20 settembre al Congressino missionario di Milano – raccoglie i loro racconti