Bangladesh: il filo rosso delle proteste

Sono almeno 174 i morti e 2.500 le persone arrestate dopo le violente proteste nei confronti del governo che hanno toccato tutte le fasce della popolazione. Alla base, i pesanti contraccolpi del ristagno dell’economia e le trasformazioni del mondo del lavoro, come racconta padre Gian Paolo Gualzetti, missionario del Pime, responsabile di un centro per giovani lavoratori alla periferia di Dhaka
 

Il Coronavirus dei «bangla» (visto da Dhaka)

In queste ore in cui in Italia si parla tanto della chiusura dei voli dal Bangladesh la testimonianza di padre Gian Paolo Gualzetti, che nella periferia industriale di Dhaka sta accanto ai giovani lavoratori: «La pressione economica e la fame qui sono più forti di ogni lockdown. Cerchiamo di aiutare chi è più in difficoltà. La medicina qui? Quella migliore è ancora la preghiera insieme al paracetamolo tre volte al giorno…»