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Alfabeti

Pare che, finalmente, il governo organizzerà nelle elementari corsi in lingua santal, per i bambini di quel gruppo etnico. Ovviamente ci vogliono i libri e, sorpresa, arriva notizia che gli esperti del governo hanno deciso che il santal va scritto con caratteri bengalesi. Sarebbe una buona soluzione, se non ci fosse un particolare di una certa importanza: da oltre 150 anni i santal scrivono la loro lingua, usando un alfabeto loro, che ha preso come base quello latino e lo ha rielaborato con segni vari per adattarlo ai suoni della loro lingua. Un lavoro fatto in gran parte da missionari. La faccenda è vista da moltissimi santal come un’intrusione, un tentativo di separarli dai santal dell’India – che usano lo stesso alfabeto – e controllarli meglio. I nazionalisti li rimproverano di voler usare un alfabeto “inglese”, oppure “cristiano”, anziché quello nazionale. Il ministro della cultura, interpellato, ha detto che intende ascoltare il parere del popolo, per cui è in atto un grande lavoro di informazione, sensibilizzazione e raccolta firme per far prevalere – insieme al buon senso di non dover re-inventare quello che già esiste – il parere degli interessati su quello di qualche politico a corto di idee.

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