Amicizia
Ospedale, luogo di relazioni con malati, soprattutto donne e migranti, e col personale sanitario. Luogo di lunghe attese di un incontro, di un esame clinico, di una firma, di un trattamento. Luogo di degrado, di mancanza di gestione. Luogo di discriminazione.
Luogo di solidarietà, tenerezza, disponibilità e lotta per una cura migliore…
Luogo della mia vita contemplativa in una tela di sentimenti positivi e negativi, segni di esperienze umane, di ciò che vedo e sento e che mi domandano pazienza e accettazione di usi e costumi diversi. Passare ore in fondo a un corridoio con la speranza che qualcosa arriverà.
Il medico arriva e la persona che volevo vedere. Tempi lunghi che rafforzano l’amicizia. La mia preghiera, senza tenere niente, mani vuote in attesa di essere piene.
Donna tuareg che muore a 50 anni, sorridendomi. Figlio che muore a 20. Il padre è sereno. Per loro morire è andare presso Dio. La loro fede mi sconvolge.
Disordine sociale, tempi lunghi. Resistere.
L’amicizia permette di penetrare nell’anima di questo popolo. Sarà feconda. È la mia speranza.
(Piccola Sorella Francescana)
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