Astuzia
Spingi, pesta, chiedi, arranca…mi avvicino con penosa lentezza alla porta d’uscita dell’autobus strapieno, che sta per arrivare alla mia fermata. Il buttafuori ha già gridato “Rampura TV. Uno scende!”.
Nota. Sugli autobus ci sono tre operatori: autista, cassiere, buttafuori. Quest’ultimo è il più indaffarato. Pencolato fuori dalla porta sempre aperta, batte grandi manate sulla lamiera per segnalare all’autista: “parti, fermati, rallenta”. Urla a gran voce altri ordini più precisi: “attento, schizza a sinistra, niente da fare, buca…”. Insulta riksciò e pedoni che non si spostano nonostante il muggito del clacson. Per tagliare la strada a qualcuno fa segno con la mano che “non c’è nulla da fare, passiamo prima noi”. Alle fermate (meglio, alle rallentate), spinge giù quelli che devono scendere (ma sa anche trattenerli quando moto o auto sorpassano l’autobus sfiorando proprio la porta da cui tutti scendono), afferra saldamente per un braccio i potenziali viaggiatori esitanti e li trascina dentro. Agli ingorghi scende e segnala all’autista come avanzare di un metro infilandosi in uno spazio apparentemente più stretto dell’autobus, o come districarsi da un “blocco uncinato” del traffico. È incaricato di bisticciare con gli operatori di altri veicoli quando necessario, o di calmare l’autista quando – travalicando i suoi compiti -è lui che litiga. Urla i nomi delle fermate, per favorire con benevolenza i passeggeri fa effettuare fermate straordinarie, dice quanti scendono. Sale sul tetto per caricare e scaricare bagagli… e svolge molte altre incombenze importanti che non elenco per non tediare.
Dunque, già ha detto che uno scende, ma ci sono pure io che m’affanno verso la porta: “Devo scendere anch’io!” imploro. Prontamente urla: “Un altro!”. Mi guarda meglio e precisa ad alta voce: “È vecchio!”. Stiamo arrivando. Il primo passeggero è saltato, io sono sul gradino più basso, esitante con una borsa in mano, l’autobus accenna già ad accelerare di nuovo. “È una donna!”, mentisce a gran voce. L’autobus si blocca, io scendo sicura, allontanandomi contenta e soddisfatta.
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