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Bilancio Rana Plaza

Il primo anniversario ha riportato alla memoria e alla ribalta il crollo del palazzo “Rana Plaza” avvenuto a Savar il 24 aprile 2013. Vi persero la vita almeno 1.137 persone, innumerevoli i feriti, i mutilati, i danneggiati fisicamente e psichicamente. Che è successo, dopo? L’indignazione ha smosso le acque, mobilitando organizzazioni internazionali e nazionali per offrire aiuti e soprattutto per fare in modo che disastri del genere non si ripetano. Ci sono stati risultati? Le famiglie dei defunti, se le salme sono state ritrovate, hanno avuto somme in denaro; per molti feriti si sono organizzate istituzioni che ne curano la riabilitazione. Sono stati fatti accordi fra produttori e acquirenti perché si mettano in atto condizioni di maggiore sicurezza, e di lavoro più umano. Si sono visti maggiori controlli, ma la loro qualità costituisce un gran punto di domanda: quando la corruzione dilaga senza freni morali, più controllo spesso significa solo una cifra maggiore da pagare perché il controllore chiuda gli occhi nonostante il rischio che potrebbe correre. Nel gran parlare che si fa, raramente si trovano persone che hanno voglia di capire senza partire dai propri dogmi ideologici e politici. Ognuno ha i suoi schemi e la sua valutazione deve per forza entrarvi, anche se la realtà – qui – è diversa e bisognerebbe tenerne conto. Un esempio per tutti: il ruolo che dovrebbero avere e il ruolo che di fatto hanno i sindacati sia nel difendere i diritti dei lavoratori, sia nell’intervenire specificamente per aiutare le vittime di questi eventi. Le parole che si usano sono uguali, ma le realtà cui si riferiscono sono diverse… Nella vita quotidiana, i giovani che lasciano il villaggio perché devono assolutamente trovare un lavoro in fabbrica, rispetto a un anno fa trovano differenze? In molti stabilimenti le condizioni igieniche generali sono migliorate; il salario minimo è considerevolmente più alto; non assumono più chi non ha l’età minima; per tutti ci sono meno possibilità di essere assunti; gli straordinari continuano ad essere obbligatori, e sono molto più pesanti.

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