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Icona decorativaIcona decorativa18 Febbraio 2012 Silvano Zoccarato

Il cielo ci è vicino

Oggi, 18 febbraio, è la festa del santo Alberico Cresciteli, missionario del Pime, ucciso in Cina.

Ogni mattina, prima di pregare, apro il calendario liturgico del mio Istituto e accanto alle indicazioni liturgiche trovo i nomi dei missionari defunti dei quali si ricorda l’anniversario del loro arrivo in Paradiso. È bello vederli davanti all’altare come dice l’Apocalisse quando parla dei santi. Sono vivi della vita della risurrezione di Cristo. Vicino a loro ti senti aprire alle dimensioni del mondo in cui hanno vissuto. Ti ricordano i momenti che hai condiviso con loro. Risenti il loro affetto e le attenzioni che hanno avuto per te. Il loro esempio ti stimola e ti ricarica. Ti senti sulla stessa strada e anche insieme ai tuoi confratelli sparsi nel mondo. Oggi al santo Alberico chiedo di fare una “telefonata” speciale, come sanno fare i santi, per farmi arrivare il mio compagno di missione, padre Davide.

A tale riguardo Sant’Agostino riferisce che la sua mamma Monica, prima di morire, gli aveva raccomandato: «Seppellite pure questo mio corpo dove volete, senza darvi pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, dinanzi all’altare del Signore». (Confessioni 9, 11,27)

In una cartolina, Natalina mi scriveva: «La festa dei Santi e dei morti per me, ogni anno, è stata una tristezza, pensando alle persone care che mi hanno lasciato. Quest’anno è diverso, ho vissuto queste feste più serena, mi sembrava di aver lasciato i miei cari liberi di volare verso la felicità. Il motivo della mia serenità è dovuta all’amore che mi circonda e alla gioia della vita che mi è stata donata. Grazie Signore».

Al funerale di Narciso Bacchin, fratello del missionario padre Angelo, il parroco ha ricordato: «Quando vent’anni fa è morta la moglie, ne aveva sentito il distacco, ma egli raccontava di un sogno nel quale aveva visto la sua sposa che gli era venuta incontro su una strada tortuosa e gli aveva detto con semplicità : “Ti porto io”, e lui ne aveva trovato conforto».

Nel settembre scorso ho fatto una visita a Villa Grugana, dove riposano i nostri missionari defunti. Lì, quando leggi i nomi, risenti la storia del Pime. Ritrovi i primi e poi i tuoi formatori, qualche tuo compagno…

È stato un momento di comunione. E dove c’è la comunione dei santi il cielo è più vicino. E anche il paradiso è vicino.

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