Insonnia
Occhi chiusi, o spalancati sulla fioca luce che entra dalle due finestre, fianco sinistro, destro, supino… il turbinio che ho nella testa e nel cuore non mi lascia dormire. Questa sera ho parlato con p. Gian Paolo di un’opportunità che si sta profilando: borse di studio piuttosto corpose per studenti di università o corsi di specializzazione. S’accalcano in mente volti e situazioni di tanti ragazzi e ragazze che lottano contro la povertà per studiare, magari non solo loro, anche fratelli, sorelle, amici… La lista si allunga, cerco di memorizzarla, immagino la loro gioia, li vedo già arrivati alla meta, felici, con un buon lavoro e una buona famiglia, aperti agli altri… Poi tutto mi si blocca in testa: ma che cosa sogno? Basta che studino per essere uomini e donne in gamba, sereni, capaci di bene? Non rischio di creare degli egoisti, o carrieristi? Saranno gli arroganti gestori del potere intellettuale? Più che ingegneri, piloti, medici, li vorrei forti nella gioia di sentirsi amati e di amare, innamorati dell’immenso mistero di Dio, appassionati di Cristo. Allora la vita affascina, tanto un ingegnere quanto un contadino. Mi è mai capitato di non riuscire a dormire per questo? Sì, forse, quando mi chiedo come avvicinare chi si è allontanato o spaventato o offeso, quando cerco la strada per innamorarli al dono di sé, quando vorrei far loro sentire che anche nella loro angoscia il Crocifisso non li tradisce… Ci saranno borse di studio per arrivare a incontrare l’Amore?
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