La preghiera ad Hassi Messaud
Dopo la partenza di don Emmanuele, fidei donum di Novara, i Padri Bianchi da Ouargla e io da Touggourt, ogni settimana cerchiamo di assicurare la celebrazione eucaristica in quella chiesa e in quella città, la città del petrolio, dove don Emmanuele ha speso tante energie e tanta passione di buon pastore.
Entrando nella chiesetta della Nostra Signora della Sabbia, mi sono commosso pensando a quanti, algerini compresi, hanno dato lavoro, mezzi e competenza perché ad Hassi Messaud, accanto alla preghiera musulmana, ci sia anche la preghiera dei cristiani. Ed entrando nella casa accanto, ho pensato alle Missionarie dell’Immacolata che attendono il visto per l’Algeria da oltre due anni, per assicurare anche la loro presenza di preghiera, di accoglienza e di servizio.
Celebrando la messa con i tecnici delle società petrolifere ho ringraziato il Signore per questa “chiesa-presenza”, frutto di fede e di tanto amore.
Accanto all’altare ho trovato una preghiera, lasciata da un cristiano sopra un ricamo con la scritta PGR (per grazia ricevuta). Ve la scrivo perché anche voi preghiate per quanti si adoperano affinché si possa usare ancora della ricchezza della natura, del petrolio e del gas, nascosti sotto la sabbia.
Oh, Nostra Signora della Sabbia, a te ci rivolgiamo noi uomini resi aridi nei sentimenti, dalla lontananza dai nostri cari.
A te ci rivolgiamo, noi uomini resi duri dal pesante lavoro del deserto.
Stendi su di noi e sulle nostre famiglie il tuo manto benedicente.
Proteggici ed aiutaci a perseverare nella nostra fede.
Oh, tu Signora della Sabbia, volgi il tuo sguardo amorevole sugli ammalati, infondi loro la speranza della guarigione, consolali nella loro malattia.
Oh, Nostra Signora della Sabbia, a te ci rivolgiamo,noi poveri peccatori, a te rimettiamo le nostre mancanze. Perdonaci, consolaci, aiutaci ad affrontare le avversità della vita.
Infine, Madre Santa, poni ai piedi di Gesù, tuo Figlio e nostro Signore, le nostre pene, le nostre miserie e le nostre speranze. Amen!
E preghiamo anche perché un altro “don Emmanuele” possa venire a pregare stabilmente nella chiesetta di Nostra Signora della Sabbia nella città del petrolio.