Montagne
Amava immensamente le montagne, e raccontava con l’entusiasmo di un bambino le sue numerose scalate sulle Alpi, e in Nepal. Amava il cinema, soprattutto quello francese, ma non ne parlava mai. Amava la musica. Ma la sua vita era dare serenità alla gente più umile, povera, trascurata. Quando lo conobbi, nei primi anni ’80, qui in Bangladesh, era arrivato da poco, con il suo diploma in leprologia. Mi disse che era nella missione di Rohanpur, e poteva fare poco: aiutava la suora a curare gli ammalati di lebbra che venivano al dispensario: “Capisco ancora poco la lingua. Un mese fa ho medicato una piaga di un uomo e non ci siamo detti nulla. L’altro giorno sono andato al bazar, e mentre giravo l’ho visto seduto fra la gente, chiedeva l’elemosina. Ci siamo guardati, non mi ha chiesto nulla, ma mi ha riconosciuto e mi ha fatto un sorriso!” Ecco, questa era la ricompensa che rendeva felice Achille Formiga, laico associato al PIME: un povero che riconoscendolo gli sorrideva.
E’ morto a 83 anni di età, a Milano, ed è stato sepolto a Courmayeur, accanto ai genitori e ad una sorella: in mezzo alle montagne che sempre ricordava vivendo qui nelle pianure bengalesi, e a cui aveva rinunciato in cambio del sorriso di un povero.
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