Paradiso vicino
Padre Clemente Vismara, beatificato a Milano il 26 giugno scorso, mi ha fatto sentire la santità vicina perché la sua vita è stata quella di un missionario coi piedi per terra, senza cose straordinarie, ma certamente tutto dedito a donarsi alla gente che incontrava in Birmania e col cuore aperto a Dio. Anche domenica scorsa, 11 settembre, ho vissuta un’altra vicinanza, facendo visita ai confratelli di Rancio di Lecco. Ero con un gruppetto di confratelli partecipanti al Consiglio Plenario.
A Rancio vivono 24 missionari del Pime provenienti da varie missioni. La maggior parte ha superato gli ottant’anni, ma qualcuno è più giovane di me. Tutti sono ormai bisognosi di assistenza. Per loro l’Istituto riserva cure di una professionalità straordinaria e premure affettuose. Oltre che dal personale sanitario, essi sono assistiti anche da alcune missionarie dell’Immacolata e dai nostri seminaristi che vi passano il sabato e la domenica.
In quella casa regna la carità e la preghiera. Anche quella è missione. E bello vedere qualcuno spingere la carrozzella di un altro e poi scambiarsi un gesto di incoraggiamento e di gratitudine. Altro momento bello, al quale ho assistito, è stato vedere con quanto amore curavano il loro parente missionario la sorella e la nipote venute da lontano per passare qualche giorno insieme. La maggior parte parla solo con gli occhi… Come quando un seminarista ha chiesto un giorno ripetutamente al padre Carelli: «Padre, è bella la Birmania?». Alla terza volta, il missionario ha risposto con una lacrima.
Poi siamo passati a Sotto il Monte nella casa natale di Papa Giovanni, dove continuamente i fedeli vogliono rivedere il loro amato Pontefice. Guardandoli accarezzare la statua ormai lucida sul mento, gli orecchi, il naso, ti sembra di vedere il Papa sorridere come un nonno, felice di stare vicino ai nipotini.
E finalmente la visita a Villa Grugana, dove riposano i nostri missionari defunti. Lì, quando leggi i nomi, risenti la storia del Pime. Ritrovi i primi, poi i tuoi formatori, qualche tuo compagno…
Prima di partire ci ha salutati il custode del cimitero, padre Angelo Gianola, 92 anni, sorriso aperto, felice, lucente, già missionario in Brasile.
Una giornata vissuta in comunione. E dove c’è la comunione dei santi il cielo è più vicino. Anche il paradiso è vicino.