Primo gradino
Sistemarsi in uno slum (baraccopoli) richiede soldi per pagare l’affitto della baracca e il capomafia locale: non tutti possono permetterselo. Il primo gradino di chi arriva in città con la famiglia e campa pedalando su un riksciò, spaccando mattoni o spazzando le strade è il marciapiede. Dev’essere possibilmente lungo il muro di cinta di un edificio pubblico (scuola, ospedale…), così i proprietari non ti cacciano via. Di giorno, tutti i beni sono avvolti in un telo di plastica e i fagotti di varie famiglie stanno affiancati, così si custodiscono meglio. Due mattoni e una pentola sono la cucina, una bottiglia di plastica la scorta d’acqua. La notte si apre il fagotto. Se fa caldo e non piove, una zanzariera viene ancorata sopra il muretto (m.1,70 circa) e il bordo opposto viene fissato a terra con mattoni. Tenda triangolare dunque: parete, marciapiede, zanzariera. Larghezza media alla base m.1,20. Tutti i beni e i membri della famiglia si infilano sotto per dormire. Se piove o fa freddo, sopra la zanzariera si colloca il telo di plastica. Durante la stagione del monsone, varietà: due, tre, quattro volte ci si alza per togliere il telo soffocante, per rimetterlo perché piove, per fissare di nuovo i lembi del telo sollevati dalle improvvise folate… notti che non annoiano insomma, notti eccitanti!
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