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Icona decorativaIcona decorativa21 Settembre 2011 Silvano Zoccarato

Ritorno in Algeria

Cari amici domani ritornerò in Algeria, dopo tre mesi impegnati in incontri e testimonianze varie in Italia. Salutandomi, mia madre – che il 12 settembre scorso ha compiuto 102 anni – mi ha detto: «Fa’ puito!». Che significa: «Fa’ bene. Fa’ il bravo». Salutandovi, lo dico anche a voi. Fra qualche giorno, padre Emmanuele tornerà in Italia per un’operazione. Allora a Touggourt resterò solo sino all’arrivo di padre Davide previsto per febbraio prossimo, visto permettendo. Per tutte queste cose vi chiedo di pregare. Ma non resterò solo perché ritroverò, nel suo bel luogo, Gesù Eucaristia, lo stesso che cinque anni fa. Quello a cui dicevo: «Sono qui per te». E lui mi aveva risposto: «Sono io che sono qui per te e ti aspettavo». Pellegrini della verità e della pace ad Assisi   Il Papa desidera far rivivere lo spirito della storica preghiera di Assisi di 25 anni fa. Nel numero di ottobre della rivista Mondo e Missione potete quanto il teologo Jean Marie Ploux ha scritto:  «Se, come diceva Giovanni Paolo II, lo Spirito è all’origine di ogni autentica preghiera, allora che cosa c’è di più urgente di quest’assemblea di credenti che ciascuno secondo la propria tradizione e fede, si rivolge al Dio unico per il bene di tutti gli uomini?». Non semplice celebrazione di un anniversario, né desiderio di trovare una religione globale che ci unisce, ma sentire e pronunciare il grido profondo del cuore dell’uomo che ha bisogno di dialogo e di fraternità per una pace che permetta al mondo di avere un avvenire. Il Papa invita tutti i credenti, e in particolare i responsabili delle diverse religioni del mondo, a uscire da tutti i conflitti, compresi quelli interiori, ancora persistenti e micidiali. Anche la crisi economica è il frutto di scontri e di lotte, poco apparenti, ma che portano a fallimenti e a suicidi. «Farci pellegrini della verità e della pace» significa uscire dalla sfiducia nell’uomo e di non crederci più capaci d’amore, di vera libertà e di giustizia. «La pace – dice ancora il Papa – è possibile, perché tutti gli uomini sono creati capaci di vero e di bene e sono dei pellegrini infaticabili della verità e quindi dell’assoluto… La capacità universale di conoscere il vero, il bene e Dio,  rende tutti gli uomini, credenti e non credenti, membri di una ricerca comune e di un patrimonio di valori etici condivisi di cui è possibile servirsi per cooperare all’affermazione della giustizia e della pace nel mondo».        

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