Alle elezioni delle Isole Samoa, dopo 10 anni di assenza è nato un forte partito di opposizione, il FAST, che – con un pareggio di 25 seggi ottenuti – ha “sconfitto” il Partito per la Protezione dei Diritti Umani (HRPP), alla guida del Paese da quasi 40 anni. Ora il futuro dipenderà dal voto del cinquantunesimo deputato, che si dichiara indipendente
A quasi 60 anni dall’indipendenza dalla Nuova Zelanda e dopo 39 anni di governo da parte del Partito per la Protezione dei Diritti Umani (HRPP), una nuova era potrebbe aprirsi sul futuro delle isole Samoa. Gli elettori si sono recati alle urne venerdì scorso e i primi risultati elettorali hanno visto l’HRPP e il partito FAST (Fa’atuatua I le Atua Samoa ua Tasi) bloccati a 25 membri ciascuno. Il deputato indipendente Tuala Iosefo Ponifasio è emerso, dunque, come il probabile ago della bilancia per formare un governo in un parlamento di 51 membri.
Questi risultati hanno già garantito un robusto partito di opposizione – elemento essenziale della democrazia – che mancava da un decennio e che aveva ridotto Samoa a uno stato monopartitico in cui l’HRPP ha avuto il dominio totale sugli affari del Paese. Molte generazioni non hanno conosciuto altro governo che quello dell’HRPP e per questo guardano alla possibilità di un cambio di rotta.
Tuttavia, alla leadership del defunto Tofilau Eti Alesana, al primo ministro in carica Tuilaepa e al governo del HRPP vanno riconosciuti una serie di risultati. “Come nazione, è stata fatta una lunga strada dal punto di vista sociale ed economico: dai giorni in cui c’erano strade sterrate, niente elettricità, scarso approvvigionamento idrico, trasporti tra le isole inadeguati, un solo telefono all’ufficio postale, a quello che abbiamo oggi, possiamo solo essere grati. E lo siamo”, scrive il giornalista samoano Mata’afa Keni Lesa.
Ma avere lo stesso partito politico al potere per quasi 40 anni ha un costo. Il governo dell’HRPP stava diventando estremamente dispotico, fino al punto di mettere mano in ogni settore della vita a Samoa, introducendo l’ora legale, intromettendosi nelle leggi dei villaggi, selezionando le squadre nazionali di rugby e interferendo nelle questioni familiari. Inoltre, la Costituzione è stata cambiata a piacimento, dalle leggi che hanno avuto un impatto sulla libertà di religione e di espressione alla denigrazione e demolizione della struttura tradizionale di Samoa.
Nemmeno il sistema giudiziario è stato risparmiato: l’anno scorso, il governo ha fatto approvare importanti cambiamenti attraverso una legge di emendamento Costituzionale 2020, legge sulla terra e sui titoli 2020 e legge sulla giustizia 2020 che ha distrutto la separazione dei poteri. L’ex vice di Tuilaepa, Fiame Naomi Mata’afa, ora leader del FAST – che si era dimessa per opporsi a queste leggi – è diventata il terzo membro del HRPP a lasciare il partito. Prima di lei, l’ex ministro di gabinetto e presidente del Parlamento, La’auli Leuatea Schmidt e Leatinuu Wayne Fong, erano stati scaricati dal HRPP per aver messo in discussione lo status quo. I tre avrebbero poi formato con Olo Levaopolo Vaai, quello che sarebbe diventato il partito FAST.
Dopo anni in cui hanno fatto valere il loro perso, il primo ministro Tuilaepa e la sua amministrazione hanno colpito il bersaglio sbagliato quando hanno messo nel mirino la dominante Chiesa Cristiana Congregazionale di Samoa (CCCS), uno dei pilastri più forti della società samoana. Infatti, alcuni reverendi e ministri della Chiesa sono stati portati davanti alla Corte per essere processati per le richieste dell’HRPP di pagare le tasse sulle loro alofa (offerte caritative dei membri della Chiesa).
A tutto questo si è aggiunta un’epidemia di morbillo che ha ucciso più di 100 persone, per la quale il governo continua a rifiutare una commissione d’inchiesta. Il risultato elettorale in parità è già un’amara sconfitta per il primo ministro Tuilaepa e il suo partito che ha già minacciato il FAST con sfide legali e cause multiple. Ma ci si aspetta che quest’ultimo, il partito politico più organizzato della storia di Samoa, non lasci facilmente cadere la sua sfida.