Oggi, 14 dicembre, è il terzo anniversario dalla strage nella scuola elementare Sandy Hook a Newtown, nel Connecticut. Negli Stati Uniti hanno dimostrato le organizzazioni che chiedono di limitare l’accesso alle armi.
Nessuno ha più rimesso piede nella scuola elementare dove Adam Lanza, un ragazzo di vent’anni, ha sparato nel 2012 sugli alunni e gli insegnanti uccidendo 26 persone, tra cui 20 bambini, per poi suicidarsi. La città di Newtown ha ricevuto 50 milioni di fondi statali per demolire l’edificio e ricostruirne uno nuovo, che dovrebbe essere ultimato entro il 2016. In questi tre anni gli studenti hanno frequentato le lezioni nella vicina città di Monroe. Quest’anno, per la prima volta, l’anniversario della sparatoria è caduto in un giorno scolastico. La scelta della città è stata quella di tenere un profilo basso e quella della scuola di svolgere le lezioni in modo regolare. Ma la “normalità” è ancora un obiettivo lontano dall’essere raggiunto: «L’aspettativa che a distanza di tre anni sia più facile non è realistica» ha detto Pat Llodra, amministratrice della città. «Questa è una realtà con la quale stiamo ancora combattendo, e lo stiamo facendo per sviluppare un senso di positività verso il futuro. Ci vuole tempo per riprendersi».
Nel frattempo negli Stati Uniti si stanno moltiplicando le campagne che dicono basta alla violenza delle armi.
Negli Usa è particolarmente attiva la Coalition to Stop Gun Violence (CSGV), una coalizione di organizzazioni laiche e istituti religiosi che fa ricerca e sensibilizzazione sul tema, chiedendo attivamente al governo di fermare la violenza attraverso le armi. Oggi, in occasione dell’anniversario della strage nella Sandy Hook gli attivisti della coalizione hanno organizzato una protesta davanti alla National Rifle Association, l’organizzazione che tutela i possessori delle armi negli Usa ed è considerata una delle lobby più potenti degli Stati Uniti.
Dopo l’ultima strage di San Bernardino e la rinnovata presa di posizione del presidente Barack Obama, che ha detto che «in America è troppo facile per le persone pericolose mettere le mani su un’arma» anche le star di Hollywood hanno deciso di scendere in campo con la campagna #EndGunViolence, che invita i comuni cittadini a unirsi al video We can end gun violence (“Possiamo fermare la violenza delle armi”), con una propria dichiarazione filmata che poi può essere scelta per essere mixata a quelle di celebrità come Jennifer Aniston e Michael J. Fox, e dello stesso Obama.
Nel 2015 negli Stati Uniti sono morte, a causa di “mass shootings” – un termine traducibile con “sparatorie” – 462 persone. 1.314 sono rimaste ferite. Il sito americano shootingtracker.com, in base ad articoli di giornale ha calcolato he quest’anno negli Stati Uniti ci sono stati 354 “mass shooting”: più di uno al giorno (vedi grafico).
(fonte: Shootingtracker)
Newtown. I volti delle vittime